LA CAMERA DEI LORD ESAMINA L’EUROPEAN UNION (WITHDRAWAL) BILL

In data 30 e 31 gennaio 2018, l’European Union (Withdrawal) Bill, conosciuto anche come Great Repeal Bill, presentato dal Governo britannico nel luglio 2017, è stato esaminato in seconda lettura alla Camera dei Lord.

Tale legge convertirà le norme europee in diritto interno, consentendo al Governo britannico di decidere quali norme e regolamenti mantenere post-Brexit. L’European Union (Withdrawal) Bill abrogherà l’European Communities Act (ECA) del 1972, che aveva formalizzato l’adesione del Regno Unito all’Unione e attribuito al diritto europeo il primato sulla legislazione nazionale.

In particolare, la clausola 1 del disegno di legge afferma espressamente che l’ECA verrà abrogata il giorno dell’uscita, fissata per il 29 marzo 2019. Da tale data, quindi, il diritto europeo non godrà più del primato sul diritto interno e i tribunali nazionali non saranno più tenuti a seguire la giurisprudenza della Corte di Giustizia successiva all’uscita (clausola 6).

Le clausole dalla 2 alla 4 del disegno di legge traspongono la legislazione europea esistente nel diritto interno. Pertanto, la normativa nazionale derivata dal diritto europeo, la legislazione diretta dell’Unione, i diritti direttamente efficaci garantiti dai Trattati (quali, ad esempio, la non discriminazione basata sulla nazionalità, la libertà di circolazione delle persone, il divieto di accordi anticoncorrenziali e di pratiche concordate) e la giurisprudenza della Corte di Giustizia pre-Brexit potrebbero, almeno in un primo periodo, continuare ad essere validi dopo la data di uscita.

La legislazione nazionale derivata dal diritto europeo include qualsiasi legislazione secondaria nazionale che attui gli obblighi del Regno Unito discendenti dall’appartenenza all’Unione, nonché le trasposizioni delle Direttive europee. La legislazione diretta dell’Unione è stata definita nel disegno di legge come “qualsiasi Regolamento, Decisione o legislazione terziaria dell’Unione, che ha effetto nella legislazione dell’Unione” prima della data di uscita. La legislazione terziaria dell’UE include gli atti delegati e gli atti di esecuzione; ad esempio, vi rientrano i Regolamenti della Commissione di esenzione per categoria del diritto della concorrenza.

Ai ministri verranno inoltre conferiti poteri delegati limitati nel tempo, per modificare la normativa europea mantenuta nel diritto interno, al fine di (a) “correggere” le disposizioni che non funzionerebbero efficacemente o che potrebbero presentare lacune dopo che il Regno Unito avrà lasciato l’Unione (clausola 7), (b) prevenire o porre rimedio alle eventuali violazioni degli obblighi internazionali del Regno Unito ipoteticamente derivanti dalla Brexit (clausola 8) e (c) implementare l’accordo di uscita (clausola 9). Questi poteri rientrano tra i cosiddetti “Henry VIII powers[1], che permettono al Governo di modificare la legislazione senza un effettivo controllo parlamentare e sono stati oggetto di discussione, in quanto ritenuti di portata eccessivamente ampia, nonostante la previsione di apposite limitazioni[2]. Il disegno di legge conferisce inoltre alle Autorità britanniche decentrate poteri analoghi al Governo del Regno Unito di emendare la normativa europea che verrà trasposta nelle rispettive aree di competenza (clausola 10).

La Commissione Costituzionale della Camera dei Lord ha ritenuto che, così come attualmente redatto, il progetto di legge rischia di minare la certezza giuridica che intende fornire, attribuendo poteri eccessivamente ampi al Governo, e di provocare conseguenze significative nel rapporto tra questo e le amministrazioni decentrate. Pertanto, la Commissione Costituzionale chiede che il testo del disegno venga modificato, in modo da rendere le disposizioni controverse costituzionalmente ammissibili[3].

 

Davide Scavuzzo

 

[1] Tali poteri fanno diretto riferimento allo Statute of Proclamation del 1539, che permise a Enrico VIII di legiferare per atti sovrani, sostanzialmente esautorando il Parlamento.
[2] Si veda la relazione sulla proposta di legge redatta prima della seconda lettura alla Camera dei Lord, disponibile al seguente LINK.
[3] Si veda la relazione della Commissione Costituzionale della Camera dei Lord, pubblicata il 29.01.2018, disponibile al seguente LINK.