RICOLLOCAZIONE DELL’EMA. SI RIAPRE IL DIBATTITO PER IL TRASFERIMENTO DELL’AGENZIA A MILANO

In data 29 gennaio 2018, il Direttore esecutivo dell’Agenzia Europea per i Medicinali (European Medicines Agency, EMA), Guido Rasi, ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che l’edificio che dovrebbe ospitare l’Agenzia ad Amsterdam non sarà pronto entro il 30 marzo 2019, data in cui l’EMA post Brexit dovrebbe essere operativa. Pertanto, il personale dell’Agenzia si dovrà trasferire in una sede temporanea, con un conseguente aggravio dei costi e un prolungamento dei tempi per la piena e regolare operatività.

La soluzione transitoria proposta dal Governo olandese, pur essendo la migliore in considerazione delle strette tempistiche, non è ottimale in quanto dimezza lo spazio disponibile rispetto all’attuale sede londinese e richiede l’utilizzo di strutture esterne.

Nel novembre 2017, il Consiglio “Affari Generali” (Articolo 50) aveva selezionato Amsterdam come nuova sede dell’Agenzia ad esito di un sorteggio finale con Milano, che avevano ricevuto lo stesso punteggio nel terzo e ultimo turno di votazione. Questa scelta aveva provocato polemiche da parte della classe politica italiana, che aveva sottolineato come l’edificio proposto dal Governo italiano, il grattacielo Pirelli, fosse già pronto e necessitasse solo di lavori di adattamento, mentre l’offerta olandese proponeva un edificio, chiamato Vivaldi Building, che doveva essere interamente costruito.

La recente dichiarazione di Rasi ha riaperto la discussione sul trasferimento dell’EMA. Il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha reso noto di essere in contatto con il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in merito alla possibilità per l’Italia di chiedere nuovamente che l’EMA venga trasferita nel capoluogo lombardo. Pur ammettendo le scarse probabilità di una riassegnazione, uno spazio di manovra potrebbe venire dal Parlamento Europeo. Sandro Gozi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari Europei, avrebbe infatti affermato che se il Parlamento Europeo non fosse d’accordo con il Consiglio sulla sede, si potrebbe allora aprire una discussione tra le due istituzioni.

Allo stesso tempo, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, alla quale sono riservati i ricorsi proposti da uno Stato Membro contro il Parlamento Europeo o contro il Consiglio, ha già ricevuto il ricorso per annullamento ex art. 263 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) presentato dal Governo Italiano avverso la decisione del Consiglio dell’Unione Europea di trasferire l’EMA ad Amsterdam, sostenendo che la scelta fatta dal Consiglio è stata viziata dalle informazioni incomplete sulla futura sede dell’Agenzia fornite dall’Olanda. Anche il Comune di Milano ha dichiarato la sua intenzione di proporre un analogo ricorso che in questo caso andrà presentato al Tribunale dell’Unione Europea, competente sui ricorsi proposti dalle persone fisiche o giuridiche diretti all’annullamento degli atti delle istituzioni, degli organi o degli organismi dell’Unione Europea adottati nei confronti di tali persone o che le riguardano direttamente e individualmente.

Non è mancata la risposta del Governo Olandese: il Ministro della Salute Bruno Bruins ha infatti ribadito che i Paesi Bassi stanno facendo il massimo per assicurare un rapido trasferimento, al fine di assicurare la continuità operativa dell’Agenzia.

 

Davide Scavuzzo