In occasione della cerimonia di candidatura della Città di Milano come nuova sede dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) dopo la Brexit, il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha affermato che “nella legge di bilancio 2017 ci sono misure di incentivazione fiscale che sono state specificatamente realizzate per poter ampliare i benefici di opportunità di ricollocazione di enti e istituzioni da Londra a Milano”.

Quali diritti rischiano di essere maggiormente colpiti? Il diritto alla cittadinanza UE; il diritto di residenza e di cittadinanza britannica; i diritti allo studio, ad effettuarestage e tirocini e al riconoscimento dei diplomi e delle qualifiche professionali; licenze e autorizzazioni; il diritto di partecipare a gare per l’assegnazione di appalti e concessioni; l’eventuale perdita di requisiti qualificanti

Tony Blair, ex Premier britannico che già negli scorsi mesi aveva manifestato la sua intenzione di “scendere di nuovo in campo” per “salvare il Paese” dalla Brexit, in un discorso tenutosi il 17 febbraio scorso davanti a Open Britain, associazione di schieramento pro-europeo, ha esortato il popolo britannico ad “un’insurrezione in difesa di ciò in cui credete”.

Il quotidiano britannico The Guardian sarebbe entrato in possesso di un documento riservato, redatto dalla commissione giuridica del Parlamento Europeo (PE), nel quale si afferma che dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea spetterà a ciascuno Stato Membro decidere se consentire ai cittadini britannici di continuare a risiedere all’interno dei propri confini oppure no.

Il lungo cammino che porterà all’inizio formale della Brexit non è privo di ostacoli. Subito dopo il voto definitivo con cui la House of Commons ha approvato il progetto di legge che consentirà al Governo di attivare la clausola di recesso di cui all’articolo 50 del Trattato sull’Unione Europea, il leader laburista Jeremy Corbyn ha affermato che “la vera lotta inizia ora”.

La sentenza del 24 gennaio rappresenta il passaggio conclusivo di una vicenda giudiziaria che ha preso il via pochi giorni dopo il referendum del 23 giugno 2016. Infatti, già il 26 giugno 2016, una prima azione giudiziaria sulla necessità di sottoporre al voto parlamentare la possibilità di invocare l’art. 50 era stata instaurata dal Sig. Deir Dos Santos.