In the aftermath of the british referendum, a question immediately arose: what impact will brexit have on pan-european ip rights, namely eu trademarks and community designs? In particular, law practitioners and market players are interested not only in the regime which will apply to future exclusive rights, but also in the destiny of already existing ones.

Il 15 dicembre 2016, si è tenuta a Bruxelles la riunione informale dei Capi di Stato e di Governo, dedicata alla Brexit, in cui i 27 leaders nazionali, insieme ai Presidenti del Consiglio Europeo e della Commissione Europea, hanno lanciato “il segnale che l’UE è unita e pronta al negoziato” con il Regno Unito.

A causa della Brexit, il Regno Unito – e Londra in particolare – potrebbe rischiare di perdere la leadership come giurisdizione di elezione per la risoluzione delle controversie transnazionali.

Soprattutto l’Inghilterra e il Galles sono da tempo considerati fori ideali per intraprendere un’azione giudiziaria, in ragione delle caratteristiche uniche del sistema di common law britannico, particolarmente allettanti nelle controversie transnazionali civili e commerciali e meno restrittive rispetto ai sistemi continentali.

McDonald’s, fondata da Ray Kroc nel 1961, ha spostato la sua sede fiscale per le attività al di fuori degli Stati Uniti dal Lussemburgo a Londra, confidando di ottenere un migliore trattamento fiscale. Questo trasferimento giova sicuramente alla Brexit e al governo di Theresa May, che ambisce a trasformare il Regno Unito in un nuovo paradiso fiscale.

Il capo negoziatore dell’UE per la Brexit, Michael Barnier, ha recentemente dichiarato che il processo di recesso del Regno Unito si dovrà concludere entro ottobre 2018. Alla luce dell’annuncio della Premier britannica di formalizzare l’uscita entro marzo 2017 (sempre che la Corte Suprema non arresti il procedimento e rimetta l’esito del referendum al voto del Parlamento), la dichiarazione di Barnier prospetta un arco temporale di circa un anno e mezzo per completare le negoziazioni e la stesura dell’accordo.