Tra il 30 giugno e il 1 luglio 2021, la Commissione ha intrapreso diverse azioni per affrontare alcune delle questioni più urgenti relative all’attuazione del Protocollo sull’ Irlanda/Irlanda del Nord che, quale parte integrante dell’Accordo di recesso[1], è in vigore dal 1º febbraio 2020 allo scopo di assicurare la corretta attuazione del c.d. “Good Friday Agreement”[2]. In…

Dando seguito all’Accordo di libero scambio raggiunto con il Regno Unito[1], in data 25 dicembre 2020 la Commissione Europea ha presentato una proposta[2] volta ad istituire una riserva di adeguamento (c.d. “Brexit Adjustment Reserve”) per sostenere gli Stati Membri, le regioni ed i settori maggiormente colpiti dalla Brexit mitigandone l’impatto sulla coesione economica, sociale e territoriale. Nonostante…

In data 24 dicembre 2020 la Commissione Europea ed il Regno Unito hanno raggiunto un Accordo[1] che definisce le condizioni della futura collaborazione sostanzialmente risolvendo tutte le questioni che, da tempo, ostacolavano il buon esito dei negoziati per scongiurare uno scenario di “hard Brexit”.  L’Accordo trova la sua ratio nella volontà di mantenere lo storico rapporto di cooperazione esistente tra…

In data 17 dicembre 2020, il Comitato Misto Unione Europea – Regno Unito ha approvato, a seguito dell’Accordo di massima raggiunto in data 8 dicembre 2020[1], le decisioni e soluzioni comuni necessarie per l’attuazione dell’Accordo di recesso[2] relative al Protocollo su Irlanda e Irlanda del Nord, ai diritti dei cittadini, al completamento dell’elenco degli arbitri, alle…

A seguito di una riunione indetta per affrontare le questioni in sospeso relative all’attuazione dell’Accordo di recesso[1], ed in particolare al Protocollo sull’Irlanda del Nord, in data 8 dicembre 2020 il comitato misto UE-Regno Unito[2] ha annunciato di aver raggiunto un accordo di massima. L’accordo rappresenta il frutto di un lungo processo di negoziazione, che si era reso necessario a seguito…

In data 1 ottobre 2020, la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora al Regno Unito per aver violato i propri obblighi derivanti dall’Accordo di recesso attraverso l’approvazione del c.d. “Internal Market Bill” del 9 settembre 2020, la nuova proposta sul mercato interno che rischia di alterare gli equilibri faticosamente raggiunti con l’Unione per giungere ad un percorso di uscita consensuale.

In seguito alle consultazioni con il Parlamento e con il Consiglio, in data 18 marzo 2020 la Commissione ha pubblicato il progetto di accordo sul futuro partenariato tra Unione e Regno Unito[1]. Conformemente alla dichiarazione politica concordata tra l’Unione e il Regno Unito dell’ottobre 2019[2], il progetto riprende la raccomandazione[3] inviata dalla Commissione al Consiglio in data 3 febbraio…

In data 3 febbraio 2020, la Commissione Europea ha inviato al Consiglio una raccomandazione[1] per avviare i negoziati relativi ad un’intesa di libero scambio con il Regno Unito.  In seguito all’approvazione[2] del Withdrawal Agreement[3], dal 1 febbraio 2020 è iniziato il periodo di transizione che, fino al 31 dicembre 2020, continuerà a garantire l’applicazione del diritto europeo nel Regno Unito. Quello che accadrà…

In data 19 dicembre 2019, con un “Queen’s Speech”[1] destinato a rimanere nella storia, la regina Elisabetta ha esposto i punti chiave del programma del Governo di Boris Johnson, vittorioso nelle elezioni del 12 dicembre[2]. Preminenza assoluta, come era ragionevole prevedere, ha assunto il tema della Brexit.