IL PRIMO CONSIGLIO EUROPEO POST–BREXIT

IL 16 SETTEMBRE 2016, SI È TENUTO A BRATISLAVA IL PRIMO CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE POST–BREXIT, DURANTE IL QUALE, PER LA PRIMA VOLTA, SI È DISCUSSO DEL FUTURO DELL’UNIONE EUROPEA SENZA IL REGNO UNITO. NELLE SUE OSSERVAZIONI, IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DONALD TUSK HA DICHIARATO CHE, NONOSTANTE IL REGNO UNITO ABBIA DECISO DI RECEDERE, IL FUTURO DELL’UE RIMANE INDISPENSABILE PER TUTTI GLI ALTRI STATI MEMBRI AL FINE DI GARANTIRE PACE, DEMOCRAZIA E SICUREZZA.

A conclusione del summit, é stata proposta la “tabella di marcia di Bratislava”, un programma di lavoro che tenta di fornire una diagnosi comune ai problemi che destano maggiore preoccupazione all’interno dei confini europei, come immigrazione, terrorismo e problemi economici.

Il tema delle migrazioni e delle frontiere esterne è risultato uno dei più controversi discussi durante il meeting. La tabella di marcia fissa gli obiettivi di limitare i flussi incontrollati che si sono verificati lo scorso anno, di assicurare il controllo delle frontiere esterne e di ampliare il consenso sulla politica migratoria, applicando i principi di responsabilità e solidarietà. Per perseguirli, l’UE si impegna ad attuare la dichiarazione UE–Turchia, a sostenere i paesi dei Balcani occidentali, ad offrire assistenza immediata per rafforzare la frontiera bulgara, ad assicurare piena capacità di reazione rapida della guardia costiera e di frontiera europea, ora istituita ufficialmente, e a concludere accordi in materia migratoria con i Paesi terzi. Nell’ambito della sicurezza esterna è stato inoltre previsto l’avvio immediato dell’attuazione della dichiarazione congiunta con la NATO.

Nell’ambito della sicurezza interna, l’UE mira al sostegno degli Stati membri nella lotta contro il terrorismo, intensificando i “controlli preventivi” tramite la cooperazione e lo scambio di informazioni fra i servizi di sicurezza nazionali. Gli Stati membri hanno inoltre deciso di adottare misure necessarie a garantire che coloro i quali attraversano le frontiere esterne dell’UE siano oggetto di controlli basati su banche dati interconnesse, avviando un sistema di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS) che neghi l’ingresso a chi risulterà sprovvisto di visto, e impegnandosi contro la radicalizzazione tramite espulsioni o divieti d’ingresso, ove giustificato.

Inoltre, al fine di garantire un futuro ai giovani, sono stati individuati gli argomenti da trattare nei prossimi incontri, tra i quali la decisione sull’estensione del Fondo europeo per gli investimenti strategici e un dibattito riguardante i modi per garantire una politica commerciale incisiva che colga i benefici del mercato unico e limiti la disoccupazione giovanile.

Il summit di Bratislava è “l’inizio di un processo” che mira al miglioramento del progetto europeo, attuando le decisioni da adottare sulla base dei principi di cooperazione e comunicazione tra i 27 Stati membri, le Istituzioni UE e i cittadini. Si attendono adesso il prossimo vertice ufficiale che si terrà a Bruxelles nel mese di ottobre, il summit di gennaio a Malta e il Consiglio straordinario del 25 marzo 2017 a Roma, in occasione del 60° anniversario della firma dei Trattati costitutivi.

Pietro Michea