LA NUOVA POSIZIONE DEL PARTITO LABURISTA BRITANNICO IN MERITO AD UN SECONDO REFERENDUM SULLA BREXIT

In data 9 luglio 2019, il leader del partito laburista britannico, Jeremy Corbin, ha pubblicamente invitato il prossimo leader dei Tories ad indire un nuovo referendum sulla Brexit. In particolare, in una lettera rivolta ai membri del partito[1], egli ha affermato che il nuovo Primo Ministro dovrebbe avere il coraggio di rimettere la scelta sull’accordo di uscita, o su un no deal scenario, direttamente al popolo tramite un nuovo voto in cui i laburisti si schiereranno a favore della permanenza nell’Unione Europea.

Questa dichiarazione, che fa seguito all’incontro con i leader sindacali del 7 luglio[2] ed alla successiva riunione del Governo ombra dell’8 luglio 2019[3], rappresenta un deciso cambio di posizione rispetto al luglio 2017, quando il partito aveva dichiarato nel proprio manifesto elettorale che avrebbe accettato il risultato del referendum qualunque esso fosse.

Tuttavia, nonostanteCorbinabbia affermato di voler presentare la sua proposta al Parlamento in settembre e che nel frattempo il partito “… will do everything we can to take no deal off the table or stop a damaging deal of the sort Hunt or Johnson propose…“, le sue dichiarazioni non devono essere interpretate in termini di una completa apertura verso uno scenario di “remain”. Infatti, egli non ha specificato quale sarà la posizione del partito in caso di nuove elezioni; al contrario, nell’incontro del 7 luglio i sindacati avrebbero concordato che in caso di vittoria prima del raggiungimento di un qualsiasi accordo, i laburisti dovrebbero riprendere da dove i Torieshanno lasciato, ossia continuare a negoziare per il “leave”.

Sara Capruzzi


[1]Per ulteriori informazioni, si veda il seguente LINK.

[2]Per ulteriori informazioni, si veda il seguente LINK.

[3]Per ulteriori informazioni, si veda il seguente LINK.