UNIONE E REGNO UNITO RAGGIUNGONO UN ACCORDO SULL’USCITA. SCONGIURATO IL NO DEAL SCENARIO?

In data 17 ottobre 2019, il Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha annunciato che l’Unione ha raggiunto un accordo per la Brexit con il Regno Unito. L’accordo, in particolare, riguarda la questione del confine fisico tra Irlanda e Irlanda del Nord ed una nuova dichiarazione politica relativa agli obiettivi della futura relazione tra Unione e Regno Unito.

In particolare, onde evitare un hard border, l’Irlanda del Nord rimarrà vincolata alle norme europee in materia di merci, veterinaria, produzione agricola, IVA e aiuti di Stato. D’altronde, conformemente alle richieste del Governo britannico[1], la previsione di un territorio doganale unico tra Regno Unito ed Unione è stata rimossa per consentire all’Irlanda del Nord di far parte della stessa area doganale del Regno Unito. Infine, Unione e Regno Unito hanno concordato sulla creazione un nuovo meccanismo di consenso che darà all’Assemblea legislativa dell’Irlanda del Nord poteri decisionali circa l’applicazione a lungo termine della normativa europea in loco.

Per quanto riguarda la dichiarazione politica sulle future relazioni tra Unione e Regno Unito, la principale novità consiste nel fatto che il Governo britannico ha optato per un modello fondato su un accordo di libero scambio (Free Trade Agreement, FTA) votato a raggiungere una concorrenza equa e senza tariffe tra le parti.

L’accordo dovrà ora essere approvato dal Consiglio conformemente all’articolo 50 del Trattato sull’Unione Europea (TUE), e dal Parlamento britannico secondo quanto stabilito dal Benn Act[2], la legge che impone al Primo Ministro di richiedere un’estensione dei negoziati per la Brexit qualora egli non fosse riuscito a raggiungere un accordo con l’Unione Europea e a farlo approvare dalla House of Lords entro il 19 ottobre 2019[3].

Marco Stillo


[1]Per ulteriori informazioni si veda il nostro precedente contributo, disponibile al seguente LINK.

[2]European Union (Withdrawal) (No. 2) Act 2019.

[3]Per ulteriori informazioni si veda il nostro precedente contributo, disponibile al seguente LINK.