USCITA SENZA ACCORDO. LA COURT OF APPEAL DI BELFAST CONFERMA LA NON GIUSTIZIABILITÀ DELLA QUESTIONE

In data 27 settembre 2019, la Court of Appeal di Belfast ha rigettato l’appello proposto da tre attivisti in merito alla strategia del governo Johnson volta ad ottenere l’uscita del Regno Unito dall’Unione senza accordo, confermando la precedente sentenza della High Court nord-irlandese.

Oggetto del ricorso, presentato ad inizio settembre, erano le decisioni del Governo centrale relative ai negoziati per la Brexit, che secondo i ricorrenti sarebbero stati condotti in contrasto con il Good Friday Agreement[1] e con il Northern Ireland Act 1998[2]. Nello specifico, si sosteneva che la creazione di un “hard border” tra le due Irlande, in conseguenza di un no deal scenario, avrebbe minato la collaborazione tra Regno Unito ed Irlanda instauratasi dopo decenni di conflitti, turbando l’attuale situazione di pace. Tuttavia, in data 12 settembre 2019 la High Court di Belfast aveva respinto il ricorso, sostenendo che si trattasse di questioni intrinsecamente di natura politica, e dunque non giustiziabili.

La decisione odierna, nel solco di quella della High Court of Justice (Queen’s Bench Division) del Regno Unito nel caso relativo alla prorogation del Parlamento, ha confermato quanto statuito in primo grado. In particolare, Declan Morgan, Presidente della Corte, ha affermato che “it would be premature for it to embark on an analysis of the outcome of negotiations based on political rhetoric when that will be a matter to be dealt in accordance with the Withdrawal No 2 Act 2019”.

La decisione della Court of Appeal arriva pochi giorni dopo la storica sentenza con cui la Corte Suprema dell’Ulster ha dichiarato priva di effetti la prorogation del Parlamento di Westminster. La questione, benché ovviamente nota, sembra non sia stata volutamente affrontata dalla Court of Appealin quanto, come affermato dal Lord Justice Bernard McCloskey, “the legality of the prorogation measure evidently forms the centrepiece of the legal challenges in the Scottish and English proceedings”.

Marco Stillo


[1]Il Good Friday Agreementè un accordo sia a valenza nazionale, in quanto stipulato tra la maggior parte dei partiti dell’Irlanda del Nord, che internazionale, in quanto in vigore tra il governo del Regno Unito e quello della Repubblica d’Irlanda. L’accordo stabilisce una serie di disposizioni relative a diversi settori, tra cui: a) lo statuse il sistema di governo dell’Irlanda del Nord nel Regno Unito; b) la relazione tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda; e c) la relazione tra la Repubblica d’Irlanda e il Regno Unito

[2]Il Northern Ireland Act del 1998è una legge del Parlamento del Regno Unito che, implementando il Good Friday Agreement, stabilisce le competenze dell’Assemblea dell’Irlanda del Nord.